Le origini del presepe, le tipologie di presepi e le statuine della tradizione natalizia
L'origine del Presepe
La rappresentazione della Natività ha origini molto antiche.
Fu in una fredda notte di Natale del 1223 che San Francesco "inventò" il presepio che, dal latino praesepium, significa mangiatoia.
Una tradizione che, col passare degli anni, ha fatto il suo ingresso nelle famiglie cristiane di mezzo mondo, diventando un piacevole rituale per ricordare la nascita di Gesù.
Le varie tipologie di Presepe
Esistono presepi fatti con diversi materiali: vetro, marmo, cartapesta, plastica, cartone, gesso... e ogni paese segue usanze diverse.
In Spagna nella regione della Catalogna creano statuine di creta e gesso, in Francia sono caratteristiche quelle che hanno il corpo in legno con testa, mani e piedi di terracotta o cera, in Africa il bambino Gesù è spesso di pelle scura e nei paesi dell'America Latina, dove il clima è caldo, si raffigurano i personaggi con tipici abiti colorati.
Non dimentichiamo i più moderni presepi di sabbia in Italia, come quello di Marina di Ravenna
Attualmente, si vanno diffondendo anche i presepi meccanici, con movimento sincronizzato dei personaggi.
Il Presepe vivente
Poi c'è il presepe vivente (o presepio vivente),
tradizione cristiana che consiste in una breve rappresentazione teatrale.
Questa recita ha lo scopo di narrare, con l'impiego di figuranti umani, la nascita di Gesù in una scenografia costruita per tutto il paese.
Ad organizzare i presepi viventi sono, per lo più, intere città (o loro quartieri) e i figuranti sono solitamente loro abitanti.
L'ambientazione non è necessariamente quella dell'epoca della nascita di Cristo, ma, spesso, il presepe vivente costituisce l'occasione per mostrare antichi mestieri del luogo ormai in via di scomparsa.
La tradizione italiana dei presepi
In Italia il presepe è diverso da regione a regione.
Il presepe bolognese può vantare una tradizione plurisecolare che risale al XVI secolo.
Per il presepe pugliese viene utilizzata la carta pesta, quello siciliano viene arricchito con prodotti tipici, rami di arancio e mandarino, madreperla e alabastro, quello genovese è fatto con statuine di legno.
Per finire, ma non per ultimo, il presepe napoletano che è una vera e propria arte, a Napoli intere strade sono dedicate all’attività dei maestri presepisti.
La scena principale infatti non è quasi mai la Natività ma la vita che si svolge attorno alla capanna.
Di recente alcuni artigiani, oltre a produrre statuine in linea con la tradizione, amano realizzare pastori con le fattezze di personaggi politici, dello sport o dello spettacolo al fine di suscitare l’attenzione del grande pubblico verso l’arte presepiale.
Ormai è una tradizione e non c’è presidente del Consiglio e della Repubblica che, da qui a qualche anno, sia stato immortalato in forma di pastore da presepe.
Le statuine del Presepe
Tutti i personaggi del presepe e le loro caratteristiche
La Sacra Famiglia, Gesù posto nella mangiatoia, Maria di solito vestita di abiti blu/azzurri e Giuseppe vestito come un pastore dai colori giallo marrone e con un bastone con l'impugnatura ricurva.
Gli Angeli che avvisano i lavoratori dell'evento, di solito se ne trova uno solo: l'Arcangelo Gabriele.
I Re Magi Gaspare(il più giovane), Melchiorre (il più anziano) e Baldassarre(di solito dalla pelle scura), aggiunti la notte prima dell'Epifania, hanno abiti ricchi e portano tre doni; rispettivamente Oro, Incenso e Mirra.
I pastori, la classe più povera e la prima che va ad adorare Gesù, che conducono al pascolo le pecore.
Gli artigiani, le figure più rappresentate sono i fabbri, le donne che lavano i panni e gli allevatori.
I suonatori collocati ,come i pastori, di fronte alla capanna per festeggiare l'evento, suonano zampogne e zufoli.
Gli animali oltre al bue e l'asinello che sono dentro la capanna, possiamo trovare pecore, cani a guardia del gregge, capre , volatili e cammelli al seguito dei Re Magi.
Altri personaggi: "Benino/Dormiglione", il pastorello addormentato, lo ritroviamo sia nel presepe napoletano che in quello bolognese come anche la donna "Meraviglia" che agita le braccia in segno di meraviglia; "Zu Innaru", zio Gennaro, il vecchietto che si scalda di fronte ad un fuoco acceso lo si trova nel presepe siciliano e il "Festoso", personaggio tipico toscano, viene rappresentato da un giovane che gioisce davanti alla capanna.