Leggende favole e racconti di Natale

Come da tradizione, a Natale non possono mancare le più belle favole, fiabe e tutti i racconti natalizi per i più piccoli... e non solo

La leggenda del vischio

Vischio

C'era una volta, in un paese tra i monti, un vecchio mercante. L'uomo viveva solo, non si era mai sposato e non aveva piu' nessun amico. Per tutta la vita era stato avido e avaro, aveva sempre anteposto il guadagno all'amicizia e ai rapporti umani. L'andamento dei suoi affari era l'unica cosa che gli importava. Di notte dormiva pochissimo, spesso si alzava e andava a contare il denaro che teneva in casa, nascosto in una cassapanca. Per avere sempre piu' soldi, a volte si comportava in modo disonesto e approfittava dell’ ingenuità di alcune persone.

Ma tanto a lui non importava, perché non andava mai oltre le apparenze. Non voleva conoscere quelli con i quali faceva affari. Non gli interessavano le loro storie e i loro problemi. E per questo motivo nessuno gli voleva bene.

Vischio con bacche biancheUna notte di dicembre, ormai vicino a Natale, il vecchio mercante non riusciva a dormire e dopo aver fatto i conti dei guadagni, decise di uscire a fare una passeggiata. Cominciò a sentire delle voci e delle risate, urla gioiose di bambini e canti.

Pensò che di notte era strano sentire tanto chiasso in paese. Si incuriosì perché non aveva ancora incontrato nessuno, nonostante voci e rumori sembrassero molto vicini. A un certo punto cominciò a sentire qualcuno che pronunciava il suo nome, chiedeva aiuto e lo chiamava fratello. L'uomo non aveva fratelli o sorelle e si stupì.

Per tutta la notte, ascoltò le voci che raccontavano storie tristi e allegre, vicende familiari e d'amore. Venne a sapere che alcuni vicini erano molto poveri e che sfamavano a fatica i figli; che altre persone soffrivano di solitudine oppure che non avevano mai dimenticato un amore di gioventù.

Particolare di VischioPentito per non aver mai capito che cosa si nascondeva dietro alle persone che vedeva tutti i giorni, l'uomo cominciò a piangere. Pianse così tanto che le sue lacrime si sparsero sul cespuglio al quale si era appoggiato. E le lacrime non sparirono al mattino, ma continuarono a splendere come perle. Era nato il vischio.

Le leggende sull'appariscente colore rosso-arancio delle piume del petto del pettirosso

Pettirosso

L'originale color arancio del petto e della fronte hanno ispirato molti scrittori e dedicato al pettirosso numerose leggende. Una di queste, attribuisce il colore vistoso del piumaggio del petto e della fronte, ad una goccia di sangue. La goccia di sangue avrebbe macchiato le piume del petto durante il tentativo del piccolo uccello di togliere le spine della corona dal capo sanguinante di Gesù durante la crocifissione. Tale amorevole gesto venne premiato dal Signore che donò al pettirosso una bella e sgargiante livrea.

Una bellissima favola di Natale per bambini: "Il pettirosso"

Nella stalla dove stavano dormendo Giuseppe, Maria e il piccolo Gesù, il fuoco si stava spegnendo. Presto ci furono soltanto alcune braci e alcuni tizzoni ormai spenti. Maria e Giuseppe sentivano freddo, ma erano cosi stanchi che si limitavano ad agitarsi inquieti nel sonno.

Nella stalla c'era un altro ospite: un uccellino marrone. Era entrato nella stalla quando la fiamma era ancora viva; aveva visto il piccolo Gesù e i suoi genitori, ed era rimasto tanto contento che non si sarebbe allontanato da li neppure per tutto l'oro del mondo.

Gesł bambino

Quando anche le ultime braci stavano per spegnersi, 1'uccellino pensò al freddo che avrebbe patito il bambino che dormiva sulla paglia della mangiatoia. Spiccò il volo e si posò su un coccio accanto all'ultima brace.

Cominciò a battere le ali facendo aria sui tizzoni perchè riprendessero ad ardere. Il piccolo petto bruno dell'uccellino diventò rosso per il calore che proveniva dal fuoco, ma il pettirosso non abbandonò il suo posto. Scintille roventi volarono via dalle brace e gli bruciarono le piume del petto ma egli continuò a battere le ali finchè alla fine tutti i tizzoni arsero in una bella fiammata. Il piccolo cuore del pettirosso si gonfio di orgoglio e di felicità quando il bambino Gesù sorrise sentendosi avvolto dal calore.

Da allora il petto del pettirosso è rimasto rosso, come segno della sua devozione al bambino di Betlemme.

Il racconto dei Doni di Dio

Doni di DioIn una città c'era un negozio molto particolare con un insegna luminosa che diceva: "Doni di DIO".

Un bambino entrò e chiese: "Cosa si vende? " E l'angelo che stava dietro il banco rispose: "Ogni ben di Dio! Sincerità, speranza, amore, fede, perdono, pace, sacrificio,salvezza".

Cuore"E quanto costa questa merce?" chiese il bambino.
"Non costano niente, sono doni di DIO".
"Che bello!" esclamò il bambino
"Allora dammi: dieci quintali di fede, una tonnellata di speranza, un barattolo di perdono e tutto il negozio di pace..."

Doni di Dio

L'angelo incominciò a confezionare un pacchettino piccolo come il cuore del bambino. Questi lo guardò stupito e l'angelo gli disse sorridendo: "Nella bottega di Dio non si vendono frutti maturi ma piccoli semi da coltivare. Vai nel mondo e fai germogliare i doni che Dio ti ha dato!"

Favole e Racconti di Natale per grandi e piccini

Era la notte di Natale.
Nella calma ovattata della foresta, la neve scendeva copiosa e rendeva ancora più silenzioso il silenzio.
Nella baita, la calda luce del camino, disegnava sul muro strane forme e nel lettino, sotto una calda coperta, Luca ascoltava la favola di Natale che il nonno gli stava raccontando:

"Vedi Luca, devi sapere che le stelle non sono nate senza un motivo. Tantissimi anni fa, in una notte come questa, un bambino più o meno della tua età, guardava fuori dalla finestra. Era una notte buia e silenziosa e il cielo era nero e scuro, non c’era neanche la luna, perché non esisteva. Quel bambino si sentiva solo, ma tanto solo, così solo che espresse un desiderio con una tale forza che si alzò un forte vento e tantissimi dei fiocchi di neve che scendevano, come in questo momento, volarono nel cielo, riempendolo di puntini bianchi e la luna comparve per la prima volta nella sua storia per proteggerli. Da quel momento tutti gli uomini guardarono le stelle quando volevano esprimere un desiderio. Tornando a quel bambino, pochi minuti dopo la comparsa delle stelle, sentì grattare alla sua porta, la aprì e vide davanti all’uscio una cesta e nella cesta, un cagnolino infreddolito che lo fissava con i suoi occhioni. Da quel momento quel bambino non si sentì mai più solo, neanche per un istante".

Il nonno fissò Luca per vedere se si era addormentato, il bambino invece era attento e lo fissava a sua volta. Distolse lo sguardo e lo rivolse alla finestra. La neve scendeva sempre più fitta.
Luca guardò ancora il nonno:
"Anch’io nonno ho il mio desiderio. Vorrei che ogni anno della mia vita, in questa notte, tu mi racconti una fiaba!".

Il nonno sorrise intenerito e una lacrima spuntò nei suoi occhi.

Luca era in piedi davanti alla finestra del suo appartamento. Era la notte di Natale.
I suoi figli alle sue spalle, stavano aprendo i pacchi con una gran foga. Luca fissava tra i fiocchi di neve e il suo pensiero vagava nella folla dei suoi ricordi, quando il suo sguardo cadde sulla strada, dove alla luce bianca di un lampione, un vecchio mendicante stava controllando nella spazzatura: forse sarebbe riuscito a trovare la sua cena?!

Come se sentisse lo sguardo di Luca addosso, si voltò verso di lui e sorrise, Luca ricambiò il sorriso, senza rendersi conto del perché. In quell’istante si sentì tirare la stoffa dei pantaloni:
"Papà, papà guarda che bello il mio garage nuovo!"
Luca accarezzò la testa di suo figlio e ritornò con lo sguardo alla strada ma anche se erano passati solo pochi secondi, il mendicante era scomparso... fu in quell'istante che la favola più bella che aveva mai sentito comparve nella sua mente.