La tradizione della poesia di Natale
							
Sono numerose le tradizioni legate al periodo natalizio tra queste c'è sicuramente quella di cantare tutti insieme sotto l'albero e ascoltare i bambini che recitano una poesia prima del pranzo di Natale.
							Queste tradizioni si rifanno a tempi in cui non esisteva la  televisione e tutti gli altri strumenti di aggregazione che, ora ci consentono di ascoltare canti e musica nei giorni di festa.
							A quei tempi chi sapeva suonare uno strumento accompagnava gli altri membri della famiglia che cantavano canzoni o recitavano filastrocche di Natale.
							Soprattutto i bambini dovevano avere un ruolo in questo clima di allegria, recitando poesie natalizie che si tramandavano nella memoria di anno in anno.
							Per fortuna questa tradizione non si è mai perduta, oggi è l'insegnante a scuola che insegna ai bambini  una poesia da recitare a Natale quando tutta la famiglia si riunisce.
							Si tratta di poesie accompagnate da letterine di buoni propositi per l'anno a venire  in cui i bambini meditano sull'amore e sull'aspetto religioso della festa, promettendo ai genitori di essere più buoni.
						
						
						
						
						
							Poesie e Filastrocche
							Presto sarà Natale, quale occasione migliore per  far recitare una bella poesia ai bimbi...
							In fondo il Natale è poesia.
							Noi di Cartoline.net ve ne segnaliamo alcune.
						
						
							
						
						
						
							Filastrocca di Natale
							Filastrocca di Natale,
							la neve è bianca come il sale,
							la neve è fredda, la notte è nera
							ma per i bimbi è primavera:
							soltanto per loro, ai piedi del letto
							è fiorito un alberetto.
							di Gianni Rodari
						
						
							Lettera a Gesù
							Caro Gesù,
							dà la salute a Mamma e Papà
							un po' di soldi ai poverelli,
							porta la pace a tutta la terra,
							una casetta a chi non ce l'ha
							e ai cattivi un po' di bontà.
							E se per me niente ci resta
							sarà lo stesso una bella festa.
							di M. Lodi
						
						
							E' Natale !
							E' Natale ogni volta
							che sorridi a un fratello
							e gli tendi la mano.
							E' Natale ogni volta
							che rimani in silenzio
							per ascoltare l'altro.
							E' Natale ogni volta
							che non accetti quei principi
							che relegano gli oppressi
							ai margini della società.
							E' Natale ogni volta
							che speri con quelli che disperano
							nella povertà fisica e spirituale.
							E' Natale ogni volta
							che riconosci con umiltà
							i tuoi limiti e la tua debolezza.
							E' Natale ogni volta
							che permetti al Signore
							di rinascere per donarlo agli altri.
							Madre Teresa di Calcutta
						
						
						
						
							Tu
							che
							ne
							dici
							o Signore
							se in questo
							Natale faccio
							un bell'albero dentro
							il mio cuore e ci attacco
							invece dei regali
							i nomi
							di tutti i miei
							amici? gli amici lontani e
							vicini, gli amici antichi ed i nuovi.
							Q
							uelli che vedo tutti i giorni e
							quelli che vedo di rado. Quelli che
							ricordo sempre e quelli che, alle volte,
							restano dimenticati , quelli
							costanti e quelli intermittenti,
							quelli delle ore difficili e quelli delle
							ore allegre . quelli che, senza volerlo, mi
							hanno fatto soffrire . quelli che conosco
							profondamente e quelli dei quali conosco
							solo le
							apparenze quelli che mi devono poco e quelli ai quali 
							devo molto. I miei amici semplici
							ed i miei amici importanti. I
							nomi di tutti
							quelli che sono gia' passati nella mia vita. Un
							albero con radici molto profonde, perche' i loro
							nomi non escano mai dal mio cuore. un albero
							dai rami molto grandi perche' i nuovi nomi venuti da tutto il mondo
							si uniscano ai
							gia' esistenti.
							Un albero con
							un'ombra molto
							gradevole
							perche' la nostra
							amicizia sia
							un momento di riposo durante le lotte della vita.
						
						
							C’era
							L’agnello belava dolcemente.
							L’asino, tenero, si allietava
							in un caldo chiamare.
							Il cane latrava quasi parlando alle stelle.
							Mi svegliai... Uscii. Vidi orme
							celesti sul terreno
							fiorito
							come un cielo capovolto.
							Un soffio tiepido e soave
							velava l’alberata:
							la luna andava declinando
							in un occaso d’oro e di seta
							apersi la stalla per vedere se Egli
							era là...
							C’era...
							di Juan Ramon Jmenez
						
						
							Notte di Natale
							Mamma,
							chi è che nella notte canta questo canto divino?
							E' una Mamma benedetta e santa
							che cura il suo Bambino.
							Mamma, mi è parso di sentire un suon di ciaramella...
							sono i pastori, bimbo, che vanno verso la stella...
							Mamma, un batter d'ali un sussurrare di voci
							di torno torno, sono gli Angeli discesi per annunciare
							il Benedetto giorno!
							di Diego Valeri
						
						
						
							Il presepe
							Natale.
							Guardo il presepe scolpito
							dove sono i pastori appena giunti
							alla povera stalla di Betlemme.
							
							Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
							salutano il potente Re del mondo.
							
							Pace nella finzione e nel silenzio
							delle figure in legno ed ecco i vecchi
							del villaggio e la stalla che risplende
							e l'asinello di colore azzurro.
							di S. Quasimodo
						
						
							Il vecchio Natale
							Mentre la neve fa, sopra la siepe,
							un bel merletto e la campana suona,
							Natale bussa a tutti gli usci e dona
							ad ogni bimbo un piccolo presepe.
							
							Ed alle buone mamme reca i forti
							virgulti che orneran furtivamente
							d'ogni piccola cosa rilucente:
							ninnoli, nastri, sfere, ceri attorti...
							
							A tutti il vecchio dalla barba bianca
							porta qualcosa, qualche bella cosa.
							E
							e cammina e cammina senza posa
							e cammina e cammina e non si stanca.
							
							E, dopo avere tanto camminato
							nel giorno bianco e nella notte azzurra,
							conta le dodici ore che sussurra
							la mezzanotte e dice al mondo: È nato!
							di M. Moretti
						
						
							Vespro di Natale
							Incappucciati, foschi, a passo lento,
							tre banditi ascendevano la strada
							deserta e grigia, tra la selva rada
							dei sughereti, sotto il ciel d’argento.
							Non rumore di mandre o voci, il vento
							agitava per l’algida contrada.
							Vasto silenzio. In fondo, Monte Spada
							ridea bianco nel vespro sonnolento.
							O vespro di Natale! Dentro il core
							ai banditi piangea la nostalgia
							di te, pur senza udirne le campane:
							e mesti eran, pensando al buon odore
							del porchetto e del vino, e dell’allegria
							del ceppo, nelle lor case lontane.
							Poesia della Sardegna di Sebastiano Satta